Il Marketing digitale in Italia, questo sconosciuto. L’attività di marketing nel settore internet in Italia è ancora distante dalla media europea, seppure la sua crescita sia statisticamente indubbia. I dati che riguardano gli investimenti pubblicitari su internet da parte di aziende italiane rispetto alle aziende del resto d’Europa dimostrano da un lato che c’è ancora un mercato immenso per poter lavorare in questo settore, dall’altro che la cultura media dell’imprenditoria media in Italia è ancora troppo limitata per spingere ad un cambiamento significativo di allocazione del budget pubblicitario da uno strumento tradizionale come quello televisivo ad uno innovativo come quello online.
Sia chiaro, ci stiamo arrivando, anche in Italia, ma i nostri fratelli, cugini, parenti europei sono in molti casi più avanti di noi.
Secondo Daniel Knapp , Executive Director TMT di IHS Markit: “Social, mobile, video e search sono stati i fattori trainanti della crescita della pubblicità digitale in Europa nel 2017. Essi rappresentano la potenza di connessione, posizione, emozione e percorso di acquisto che rendono la pubblicità digitale così versatile e indispensabile per i marchi di oggi. ”
In questo contesto, il marketing digitale in Italia non brilla ancora.
Sulla base di una ricerca di IAB Europe (Interactive Advertising Bureau) contenuto nello studio di Benchmark AdEx 2017, i 3 principali mercati di crescita nazionali rivelano i seguenti mercati come quelli con una maggiore crescita rispetto all’anno precedente:
- Bielorussia + 33,9%
- Serbia + 23,
- Russia + 21,9%
Vi è stata anche una forte crescita nei mercati più maturi (in linea o superiori alla media europea) come il Regno Unito (14,3%), la Norvegia (16,6%), la Svezia (18,4%), la Svizzera (12,5%) e la Danimarca (9,7 %) dimostrando che la maturità non ostacola le opportunità di ulteriore innovazione e crescita.
Il contesto complessivo, che indica i 10 maggiori Paesi in termini di investimenti pubblicitari online, vede l’Italia in questa situazione:
Top 10 classifiche (per dimensione del mercato)
- Regno Unito – 15,6 miliardi di euro
- Germania – € 6,6 miliardi di euro
- Francia – € 5,1 miliardi di euro
- Russia – € 3,3 miliardi di euro
- Italia – € 2,6 miliardi di euro
- Svezia- € 1,8 miliardi di euro
- Paesi Bassi – 1,8 miliardi di euro
- Svizzera – € 1,8 miliardi di euro
- Spagna – € 1,8 miliardi di euro
- Belgio – € 1 miliardi di euro
Naturalmente gli investimenti effettuati vanno proporzionati all’ampiezza del mercato di ogni singola nazione.
In questo contesto, personalmente ritengo che una parte fondamentale del gioco la debba svolgere la formazione. Oggi il piccolo imprenditore italiano (quello che costituisce l’asse del contesto economico italiano) conosce ancora troppo poco delle potenzialità che il marketing digitale può offrire alla sua attività. Questo non solo non lo fa investire quanto potrebbe in questo settore ma lo espone a probabili insuccessi derivanti dalla presenza sul mercato di soggetti poco preparati se non improvvisati alla caccia del Cliente ignorante (nel senso più letterale, cioè che ignora).
E’ questo uno dei motivi che mi spinge, insieme a colleghi preparati e specializzati come Francesco Gennaro, Andrea Lisi e Davide Luzzati, a investire tempo nella formazione delle aziende e persino dei futuri competitor attraverso il progetto di Web Marketing Strategico.
Abbiamo concluso il 25 ottobre scorso il nostro tour di Open Days gratuiti sul territorio ligure e piemontese che ci hanno portato in 4 città (Sarzana, Genova, Alessandria e Savona) a conoscere imprenditori e professionisti del settore allo scopo di dare il nostro contributo, seppur limitato, alla crescita di questa cultura.
La nostra azione ha ottenuto un notevole interesse attraverso l’iscrizione di circa 200 persone ai nostri incontri e questo ci spinge a continuare a perseguire questa strada anche in futuro.
Ogni imprenditore italiano può trarre vantaggi enormi dalla conoscenza almeno di base di materie come il copywriting che persuade, il web design che coinvolge, l’attività di SEO e SEM che rende rintracciabili sui motori di ricerca, il social media marketing che racconta l’identità aziendale, il neuro marketing che fa comprendere meglio le fasi decisionali d’acquisto dei potenziali clienti, e le tecniche di presentazioni aziendali che fanno la differenza tra annoiarsi e sorprendersi.
Non è la più vituperevole ignoranza quella che consiste nel credere di sapere ciò che non si sa?
(Socrate)
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